Andrea Tobia Zevi al Webinar Remind “La Bellezza Salverà il Mondo – Natale di Roma 2022”

Al Webinar Remind “La Bellezza Salverà il Mondo – Natale di Roma 2022” è intervenuto Andrea Tobia Zevi (Assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative – Roma Capitale) che ha così dichiarato:

“Buonasera a tutti e grazie di questo invito da parte di Remind. Oggi partecipo in qualità di Assessore ma anche di delegato del Sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri per fare le conclusioni a questa importante iniziativa.

Dopo una lista cosi lunga e nobile,  articolata di interventi, punti di vista diversi e autorità, desidero riassumere quelle che sono le bussole della nostra azione amministrativa in una giornata, come lo diceva già l’architetto Fuksas che é particolarmente importane, il Natale di Roma, il compleanno numero 2075 della nostra città. Un compleanno che, come dicevano i relatori che hanno preceduto il mio intervento, giunge particolarmente fecondo e ricco di opportunità per la nostra città, che è anche la Capitale d’Italia.

Quali sono queste bussole, quali sono queste opportunità?

La nuova giunta è stata eletta insieme al Sindaco Gualtieri alla meta di ottobre 2021, proprio quando abbiamo cominciato a vedere finalmente la luce in fondo al tunnel, dopo due anni dall’inizio della pandemia da Covid-19, nonostante il contagio é ancora molto diffuso e purtroppo il numero dei decessi e tutt’altro che insignificante.

Abbiamo visto che grazie alla campagna vaccinale la nostra città, il nostro Paese, e più generale il mondo, hanno in qualche modo ricominciato a vivere normalmente. Eppure la ferita che ha prodotto la pandemia non é banale: sono cambiate le nostre vite, le nostre abitudini ( in qualche caso anche in meglio), ma é chiaro che occorre ripartire dalla visione di una città diversa  e quindi diversi saranno i nostri bisogni, diverse saranno le nostre idee, i nostri progetti, i nostri programmi; ovviamente la città deve rispecchia tutto questo.

 Noi abbiamo vinto con un programma molto chiaro che é quello della città dei 15 minuti.

Una definizione coniata dall’urbanista Franco-Spagnolo, Carlos Moreno, che rimanda ad una visione della città più inclusiva, più giusta, più ecologica, in cui i servizi si avvicinano a tutte le persone: quelli che vivono in centro, quelli che vivono nei quartieri più lontani dal centro e, per venire al tema di oggi, anche alle persone che scelgono di venire a visitare Roma in quanto é una città meravigliosa, una città evidentemente conosciuta e desiderata a livello mondiale.

Noi partiamo dalla pandemia, progettiamo la città per futuro e lo facciamo con due scadenze fondamentali che sono: il Giubileo 2025, che tra l’altro coincide in parte con il nostro mandato, e l’eventuale opportunità di EXPO 2030.

Sono dieci anni che consentono, alla luce di nuovo paradigma, di immaginare una città nuova, una città diversa, una città più vicina alle persone, che ha una serie di caratteristiche che possono ricostruire la città e possono in qualche modo renderla ancora più bella di quello che già é.

Abbiamo anche alcuni strumenti oggettivamente unici contenuti nel PNRR: una serie di strumenti molto complessi, ancora tutti da sperimentare e da vagliare che danno la possibilità di ripensare gli investimenti, i servizi, la manutenzione e il patrimonio pubblico. Questa manifestazione di oggi organizzata da Remind parla di bellezza, sostenibilità e sicurezza, ed é evidente che molti di questi strumenti hanno che fare con queste macro-categorie.

Rispetto alla mia delega legata al Patrimonio di Roma Capitale, io penso che ci sia una lezione che la pandemia ha insegnato a tutti noi: che ha due facce.

La prima é il rapporto il pubblico e privato. Abbiamo riscoperto dopo tanti anni di narrazione tutta in negativo sul settore pubblico, che in alcune fasi storiche, come questa, il ruolo del pubblico – che deve funzionare meglio –  é insostituibile. Il patrimonio pubblico, cioè la parte anche materiale di proprietà dei cittadini, di tutti, può essere una potente leva di trasformazione urbana ed inclusione sociale. Remind di questa relazione tra pubblico e privato, insieme ad istituzionali diverse, è una stella polare.

La seconda faccia di questa scoperta è che in qualche modo noi oggi dobbiamo cogliere un’opportunità che la pandemia ci ha insegnato, ovvero il fatto che non esiste una città che ha benessere se la città non é più giusta.

Purtroppo la pandemia ci consegna – ancora una volta – una città più disuguale. Questo vale per Roma e altre città.

Oggi noi dobbiamo immaginare un nuovo paradigma, un nuovo sviluppo in cui l’attrazione degli investimenti, la collaborazione fra il pubblico e il privato, l’aumento del turismo, dei grandi eventi si producano in una dinamica diffusiva che appunto non premi e penalizzi sempre i soliti.

Questi secondo me sono i cardini dello sviluppo urbano che fa naturalmente  del rapporto tra centro e periferia (parola che io non amo molto) una delle sue stelle polari.

C’é da dire: se il Novecento é stato un secolo in cui culturalmente abbiamo immaginato, abbiamo pensato di ragionare sul recupero dei centri storici, oggi la città, anche per i turisti, anche per i visitatori che vengono da fuori, la recuperiamo essenzialmente ricostruendo, rammendando quel tessuto molto vasto e spesso slabbrato di territori che sono invece molto lontani dal centro e talvolta rischiano di essere abbandonati.

Io sono profondamente fiducioso nel fatto che questa città sarà ritrovare la via che forse ha smarrito nei ultimi anni grazie al contributo essenziale, prezioso innanzitutto dei cittadini, che fanno delle operazioni di ogni tipo anche straordinarie nel sociale, nell’impresa, nella cultura; questo sarà naturalmente possibile anche perché potrà giovarsi del contributo fattivo e proficuo di Remind  e di tante realtà; ma anche  dell’amore di tantissimi, in Italia e nel mondo, che davvero considerano Roma un posto unico quale effettivamente é”.

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